Salento
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- Apartments located 200 meters from the sea
- Central location
- Private pine forest
- Private external area
Il Salento
Salento is situated between two seas and it is made up of a long coast where there are beautiful sand and stone beaches.
Parts of the area’s ancient history are underground monuments, as well as Paleo-Christian churches, caves and olive mills.
The heart of Salento is Lecce, which is the most important city of the region, famous for its Baroque architecture.
Salento has been influenced by eastern culture and occupation whose signs are particularly evident in an area called Grecia Salentina, where people still speak Greek.
Il Salento è anche il paradiso degli amanti del surf, del kite surf e del windsurf, che si ritrovano sulle lunghe spiagge di fronte ai laghi Alimini. Gli appassionati del diving scelgono, invece, gli incantevoli fondali della costa jonica e di quella tra Otranto e Santa Maria di Leuca.
Il Salento non è solo una vacanza all’insegna del relax, del bel mare e della buona gastronomia, ma anche un modo per scoprire tradizioni ancora vive.
Ad agosto va in scena uno dei festival di musica popolare più famosi d’Europa: La Notte della Taranta. Un evento dedicato alla riscoperta e alla valorizzazione della pizzica salentina e alla sua fusione con altri linguaggi musicali che ha il suo culmine nella serata conclusiva a Melpignano.
Un emozionante passeggiata a cavallo nel Salento per ammirare i Sentieri naturalistici del Parco Naturale Otranto-Leuca e il laghetto di Bauxite con le suggestive dune di terra rossa.
La pizzica è una danza popolare salentina e fa parte della grande famiglia delle danze di tradizione denominate tarantelle.
Soprattutto in Estate, in tutto il Salento, si possono ammirare le danzatrici professioniste accompagnate da gruppi di pizzica nelle piazze di tutti i comuni salentini il tutto rigorosamente gratis.
La magia del Salento d’inverno sta anche nella Focara di Novoli, una monumentale pira costruita con le fascine di tralci di vite, in onore di Sant’Antonio Abate che al calare del sole viene bruciata.
Sant’Antonio Abate è venerato a Novoli da almeno quattro secoli: era il 28 gennaio del 1664 quando il vescovo dell’epoca dichiarò il Santo del fuoco protettore della città.
Le bellissime luminarie sono parte della grande tradizione salentina, quando i piccoli centri si radunano per celebrare feste patronali e gustose sagre estive. Le luminarie salentine decorano interi borghi, rivestendo chiese, balconi, palazzi, vicoli e quant’altro di migliaia di lucine colorate, capaci di creare un’atmosfera da sogno ed assolutamente unica.
[…] c’è soltanto luce. la luce che domina Otranto come un alchimista domina i propri elementi. […]
Così descrive Otranto Roberto Cotroneo nel libro dedicato alla città. Otranto è davvero una alchimia, il luogo della coincidenza degli opposti, lì dove oriente e occidente intraprendono la gara con la storia. Venire ad Otranto significa vivere le emozioni a strati, da quello più profondo che ha le radici nella storia, all’aspetto più leggero superficiale e colorato.
Il residence Marimar Apartments è la sintesi di queste anime: confortevole e a due passi dal mare, regala una opportunità per i suoi ospiti: la possibilità di visitare il sistema ipogeico “Grotte San Giovanni” di proprietà esclusiva del Marimar Apartments, che ne garantisce la tutela.
Nelle grotte sparse lungo le coste della penisola del Salento e nelle campagne interne si possono ammirare i resti del paleolitico, dagli strumenti di selce e calcare rinvenuti nelle grotte della baia di Uluzzo e Capo di Leuca, alle innumerevoli pitture rupestri emerse presso la grotta Romanelli e la grotta Paglicci.
A Parabita sono state rinvenute delle bellissime statuine, le cosiddette Veneri del Paleolitico, che attestano la presenza di un particolare culto della fertilità.
Altre testimonianze del Slaento Paleolitico sono l’uomo di Altamura, ritrovato negli anni Novanta in località Lamalunga, e la donna di Ostuni, che presenta una caratteristica che la rende davvero unica e preziosa: accanto a lei, infatti, giace, intatto, anche il suo feto.
Il Salento è ricco di bellissime masserie, le costruzioni rurali che nel periodo del tardo medioevo erano a tutti gli effetti le case del contadino. Le masserie erano adibite a fattorie per la produzione, l’allevamento e alla lavorazione dei prodotti agricoli.
Le masserie in Salento sono spesso vicine al mare e ad oggi, molte sono state ristrutturate come resort o ristoranti.
Una delle masserie salentine più rinomate è “Le Stanzie“, storico ristorante in campagna che offre piatti rustici salentini e una terrazza con giardino paesaggistico.
Il Menhir di San Paolo è un piccolo monumento megalitico, che si trova a Giurdignano, un paese che dista pochi chilometri da Otranto. Siamo lungo quella che è stata definita la strada dei dolmen e dei menhir, dove è possibile ammirare una perfetta forma di sincretismo religioso-culturale costituitosi nei secoli intorno alla cripta di San Paolo.
A Giuggianello, sulla collina delle Ninfe e dei Fanciulli, tra secolari uliveti, sono esposte opere meravigliose scolpite dalla pioggia: “Lu letto te la vecchia” , “lu Furticiddhu te la vecchia de lu nanni”, il “piede di ercole”.
Costruito nel XII sec. d.C., come attestano gli scavi nel cortile, il castello di Lecce è noto con il nome di Castello di Carlo V poiché la sua definitiva e attuale configurazione è il risultato della ristrutturazione cinquecentesca ordinata dal sovrano spagnolo. Scopri di più su http://www.castellocarlov.it/
Collocato nel cuore di Lecce, in piazza S. Oronzo, l’Anfiteatro romano testimonia l’importanza raggiunta dall’antica Lupiae in epoca imperiale. Scoperto agli inizi del Novecento, dell’edificio originario è oggi visibile circa un terzo, con parte dell’arena e della cavea, mentre la restante porzione è celata al di sotto della piazza e dei fabbricati prospicenti. Scopri di più su https://musei.puglia.beniculturali.it/musei/anfiteatro-romano-lecce/
Sulle pareti della Grotta dei Cervi a Porto Badisco sono raffigurate numerosissime pitture, quasi 3000 pittogrammi, dal più piccolo di circa 2 cm al più grande di circa 75 cm, concentrati a gruppi in circa 60 pannelli su entrambe le pareti di tre gallerie, per un totale di 600 metri di percorso e 1200 metri circa di disegni. I pigmenti ed i collanti impiegati sono materiali organici e minerali reperiti sul posto, per la maggior parte dipinti di colore nero, eseguiti prevalentemente con guano subfossile di pipistrello, ed in minor numero di colore rosso, eseguiti con ocra rossa ferruginosa, ottenuta con un impasto di grassi animali e colori minerali.
La Basilica di Santa Croce, chiesa conventuale dei padri Celestini, fu eretta a partire dal 1549, ma i lavori proseguirono per quasi un secolo. L’impianto generale della basilica fu redatto da Gabriele Riccardi, il quale ultimò l’ordine inferiore della chiesa nel 1582.
Pur nella differenziazione degli stili e dei gusti delle epoche diverse e degli artisti che han lavorato sulla facciata di Santa Croce, è possibile intravedere una struttura abbastanza omogenea. Particolarmente interessante è la storia del rosone che sovrasta la facciata: il rosone infatti “nasconde” tra i suoi intarsi 5 facce. Una è l’autoritratto di Cesare Penna, artista costruttore del secondo ordine della Chiesa, ma le altre 4 restano un mistero.
Per chi ama il buon vino, inoltre, il Salento è luogo di vini pregiati, da scoprire e assaporare seguendo gli itinerari nelle terre del Negroamaro e nelle terre del Primitivo.
Riscopri le tecniche della cucina tradizionale!
Su richiesta è possibile vivere l’emozionante esperienza di imparare a fare la pasta in casa dalle mani esperte di chi la lavora ogni giorno con una lezione privata.
L’ampia rete di conoscenze sul territorio ci permette di offrire numerosi consigli su ristoranti e locali convenzionati che offrono piatti tipici e percorsi di degustazione esclusivi per tutti i gusti.
Questa pasta fresca, conosciuta anche come “Le Sagne” o “Lasagne ‘ncannulate”, è prodotta artigianalmente in Puglia nella zona del Salento. “‘Ncannulata” significa attorcigliata, ed è proprio la modalità con cui viene preparata questa pasta fresca tipica di questa zona. Le sagne ncannulate venivano tradizionalmente preparate durante la domenica e per il condimento venivano scelti i prodotti stagionali.
La cupeta è un dolce salentino mandorle e zucchero, un goloso croccante di mandorle, di origine araba, che è possibile trovare praticamente ad ogni festa salentina. La ricetta è tenuta gelosamente segreta dai “maestri copetai” e si tramanda da padre in figlio. La preparazione è laboriosa ma semplicissima dal punto di vista esecutivo. Il nome “cupeta” deriva invece dall’arabo qubbayt, che significa “conserva dolce”.
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